Chiesa Parrocchiale dei Santi Bartolomeo e Gaudenzio
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Strada Statale n. 211 (Novara - Mortara) BORGOLAVEZZARO (NO) |
Telefono | (+39)0321.885144 |
Web | https://www.comune.borgolavezzaro.no.it/it-it/vivere-il-comune/cosa-vedere/parrocchiale-di-san-barto |
La Parrocchiale di Borgolavezzaro, dedicata ai Santi Bartolomeo e Gaudenzio, fu progettata dall’Antonelli nel 1835 e realizzata successivamente con un nuovo progetto elaborato tra il 1856 ed il 1863.
La Chiesa sorse per volontà dell’allora prevosto Don Iacchetti di Riva (Valsesia), che non vide il completamento dell’opera perché morì nel 1860.
L’edificio venne costruito dove già esisteva una chiesa più antica, seguendo modelli architettonici impostati sulla ripresa degli elementi classici, come le grandi colonne di granito dai capitelli corinzi del pronao, il timpano con la nicchia circolare, le due figure angeliche che ricordano le raffigurazioni della Fama, ed ancora cornici, lesene e semicolonne che intervallano le superfici in modo regolare.
Le quattro grandi colonne del pronao, elemento costante nelle opere antonelliane, sostengono un architrave con timpano e cornice al cui centro è posto il busto raffigurante il Padre Eterno.
Sopra il portale di ingresso è raffigurato il Martirio di San Bartolomeo, mentre ai lati vi sono due finestre circolari con vetri colorati.
L'interno si presenta ad unica navata, con volta a botte staticamente molto interessante, impostata su una doppia fila di colonne poste lungo i fianchi dei muri perimetrali. E qui Antonelli ha espresso nella realizzazione dell’ edificio il meglio delle sue conoscenze tecniche, utilizzando con grande perizia mattoni uniti con la calce per coprire a volta grandi spazi con risoluzioni statiche innovative, credute impossibili prima di lui.
La volta è illuminata da grandi finestre rettangolari con vetrate raffiguranti episodi del Vangelo.
In fondo al presbiterio, dell’antico edificio, si eleva un altare maggiore marmoreo del 1754; ottocenteschi sono invece i due altari laterali.
Il campanile, di costruzione secentesca, è stato inglobato nella nuova costruzione antonelliana.
La chiesa, nonostante la guerra del 1859, venne aperta al culto nel 1862 e consacrata nell’aprile del 1866.
Da fonti archivistiche veniamo a sapere che la spesa totale per la realizzazione della nuova chiesa toccò la cifra di L. 103,000.
La Chiesa sorse per volontà dell’allora prevosto Don Iacchetti di Riva (Valsesia), che non vide il completamento dell’opera perché morì nel 1860.
L’edificio venne costruito dove già esisteva una chiesa più antica, seguendo modelli architettonici impostati sulla ripresa degli elementi classici, come le grandi colonne di granito dai capitelli corinzi del pronao, il timpano con la nicchia circolare, le due figure angeliche che ricordano le raffigurazioni della Fama, ed ancora cornici, lesene e semicolonne che intervallano le superfici in modo regolare.
Le quattro grandi colonne del pronao, elemento costante nelle opere antonelliane, sostengono un architrave con timpano e cornice al cui centro è posto il busto raffigurante il Padre Eterno.
Sopra il portale di ingresso è raffigurato il Martirio di San Bartolomeo, mentre ai lati vi sono due finestre circolari con vetri colorati.
L'interno si presenta ad unica navata, con volta a botte staticamente molto interessante, impostata su una doppia fila di colonne poste lungo i fianchi dei muri perimetrali. E qui Antonelli ha espresso nella realizzazione dell’ edificio il meglio delle sue conoscenze tecniche, utilizzando con grande perizia mattoni uniti con la calce per coprire a volta grandi spazi con risoluzioni statiche innovative, credute impossibili prima di lui.
La volta è illuminata da grandi finestre rettangolari con vetrate raffiguranti episodi del Vangelo.
In fondo al presbiterio, dell’antico edificio, si eleva un altare maggiore marmoreo del 1754; ottocenteschi sono invece i due altari laterali.
Il campanile, di costruzione secentesca, è stato inglobato nella nuova costruzione antonelliana.
La chiesa, nonostante la guerra del 1859, venne aperta al culto nel 1862 e consacrata nell’aprile del 1866.
Da fonti archivistiche veniamo a sapere che la spesa totale per la realizzazione della nuova chiesa toccò la cifra di L. 103,000.