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Riserva Naturale della Baraggia - Piano Rosa

L'Area Protetta della Baraggia del Piano Rosa è compresa nel territorio riconosciuto dall'UNESCO come Riserva della Biosfera MAB "Ticino Val Grande Verbano" ed è entrata a pieno titolo nella Rete Globale delle Riserve di Biosfera nel 2018.
Le Baragge sono ambienti unici nel loro genere, non ne esistono altri in Italia che abbiano queste caratteristiche peculiari: vaste brughiere a Calluna vulgaris e Molinia cerulea su depositi argillosi fluvioglaciali quaternari poveri di nutrienti in cui, grazie al clima, possono vegetare specie rare di carattere montano inserite in un aspetto vegetazionale, a landa aperta, che rappresenta una fase dinamica dell'evoluzione forestale. In effetti le Baragge offrono questi suggestivi aspetti definiti spesso “a savana” grazie all’inconsapevole azione dell’uomo che trasforma con la pratica del “debbio” (incendio per il pascolo)
l’originaria struttura forestale che tenta poi stentatamente di ricostruirsi.

La Baraggia del Piano Rosa si colloca su parte di un terrazzo alluvionale che si estende in sinistra idrografica del fiume Sesia, nell'alta pianura novarese.
La zona è in gran parte pianeggiante con incisioni scavate dal reticolo idrografico, formato da corsi d'acqua di modesta portata. L’origine dell’area e le conseguenti caratteristiche pedologiche ed idrologiche sono analoghe a quelle di altre aree di brughiera. Rispetto alle altre aree baraggive il paesaggio è qui caratterizzato da una prevalente copertura forestale, composta per la
massima parte da querco-carpineto. Nelle zone più umide si sviluppano anche formazioni a ontano nero (Alnus glutinosa). La vegetazione a brughiera, dominata dal brugo (Calluna vulgaris) e dalle molinie (Molinia arundinacea e M. coerulea), è relegata invece a ridotte superfici con rada copertura di betulla (Betula pendula), farnia (Quercus robur) e pino silvestre (Pinus sylvestris).
Grandi tratti aperti di coltivi in abbandono sono in avanzata fase di colonizzazione da parte di betulle; una parte residuale di ex coltivi è occupata attualmente da impianti di conifere e quercia rossa (Quercus rubra).
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