Basilica di San Gaudenzio
Nome | Descrizione |
---|---|
Indirizzo | Via San Gaudenzio, 22 NOVARA (NO) |
Telefono | (+39)0321.612158 |
Apertura | Orario continuato |
Tariffe | Gratuita |
Edificata tra il 1577 e il 1590 su probabile disegno di Pellegrino Tibaldi, la basilica si pose fin dal principio come emblema della cittadinanza novarese contro la presenza, sempre più opprimente, dello Stato assoluto instaurato dagli spagnoli. Portato a termine solo nella seconda metà del XVII secolo, l'edificio, a una navata, presenta una pianta a croce latina, di struttura tardo-rinascimentale.
La basilica possiede numerose opere d'arte, tra cui un'antica cattedra vescovile. Nello scurolo, di fattura settecentesca, è conservata un'urna d' argento contente le spoglie di San Gaudenzio, patrono della diocesi.
Nella cappella del Santissimo Sacramento sono esposte otto tele secentesche del Fiammenghino, che rappresentano scene della vita di San Gaudenzio, svoltasi nella città.
La cappella della Natività (seconda cappella a sinistra) ospita un polittico di Gaudenzio Ferrari (commissionato nel 1514 circa), appartenente alla primitiva chiesa di San Vincenzo, con tavole raffiguranti il Presepio, l'Annunciazione (nel registro superiore del polittico), la Vergine con il Figlio fra i Santi Rocco, Ivo e i Vescovi Gaudenzio ed Ambrogio, i Santi Pietro e Giovanni Battista e i Santi Paolo ed Agabio (nel registro inferiore). Sostanzialmente conforme ai canoni rinascimentali è la cornice (con cornicioni e colonne) delle sei tavole.
Nella cappella dell'Angelo Custode (prima cappella di sinistra) sono presenti affreschi di Tanzio da Varallo (1629), raffiguranti i santi protettori della famiglia Nazari (che era la famiglia committente), scene bibliche, il Paradiso e il Purgatorio. Questi dipinti, così come la tela raffigurante la Battaglia di Sannacherib sono il frutto di un gusto che probabilmente già esce dai confini regionali per trovare ispirazione nell'arte dell'Europa centrale.
Il campanile è opera di Benedetto Alfieri (1786).
La cupola, edificata tra il 1840 e il 1888 da Alessandro Antonelli, è completamente realizzata in muratura e misura 121 m di altezza. Alla sommità è posta una statua in rame dorato del Cristo Salvatore, opera di Pietro Zucchi (1873).
La basilica possiede numerose opere d'arte, tra cui un'antica cattedra vescovile. Nello scurolo, di fattura settecentesca, è conservata un'urna d' argento contente le spoglie di San Gaudenzio, patrono della diocesi.
Nella cappella del Santissimo Sacramento sono esposte otto tele secentesche del Fiammenghino, che rappresentano scene della vita di San Gaudenzio, svoltasi nella città.
La cappella della Natività (seconda cappella a sinistra) ospita un polittico di Gaudenzio Ferrari (commissionato nel 1514 circa), appartenente alla primitiva chiesa di San Vincenzo, con tavole raffiguranti il Presepio, l'Annunciazione (nel registro superiore del polittico), la Vergine con il Figlio fra i Santi Rocco, Ivo e i Vescovi Gaudenzio ed Ambrogio, i Santi Pietro e Giovanni Battista e i Santi Paolo ed Agabio (nel registro inferiore). Sostanzialmente conforme ai canoni rinascimentali è la cornice (con cornicioni e colonne) delle sei tavole.
Nella cappella dell'Angelo Custode (prima cappella di sinistra) sono presenti affreschi di Tanzio da Varallo (1629), raffiguranti i santi protettori della famiglia Nazari (che era la famiglia committente), scene bibliche, il Paradiso e il Purgatorio. Questi dipinti, così come la tela raffigurante la Battaglia di Sannacherib sono il frutto di un gusto che probabilmente già esce dai confini regionali per trovare ispirazione nell'arte dell'Europa centrale.
Il campanile è opera di Benedetto Alfieri (1786).
La cupola, edificata tra il 1840 e il 1888 da Alessandro Antonelli, è completamente realizzata in muratura e misura 121 m di altezza. Alla sommità è posta una statua in rame dorato del Cristo Salvatore, opera di Pietro Zucchi (1873).
Cod. 11
Il Seicento nel Novarese
F.Gonzales, C.Ranghino
ATL della Provincia di Novara
Il seicento novarese rappresenta un segno stilistico forte che ha caratterizzato l'intero territorio provinciale, con un gusto suo proprio, uno stile inconfondibile che interpreta con fantasia ed estro le forme classiche, fatte di luci ed ombre che costituiscono la sua originalità.