Tenuta Fisrengo
La Tenuta Fisrengo sorge in campagna ai margini della roggia Busca, poco distante dalla Cascina Sant’Apollinare (anticamente sede templare) e dal piccolo nucleo di Pisnengo.
Considerata una frazione di Casalbeltrame, molto popolata fino alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, oggi conta una decina di abitanti. Al suo interno vi è la chiesa ed, un tempo, vi era anche la scuola; la tenuta si configurava come una comunità autonoma sotto tutti gli aspetti.
E’ un grande complesso di origini antiche, citato per la prima volta in documenti dell’Archivio Capitolare di Santa Maria di Novara che risalgono all’Alto Medioevo (anno 959) dove appare il toponimo Florseringo, Floseringo (anno 962) e Floserengo (anno 1091). La pronuncia popolare divenga Fisrengh che si evolve nella forma odierna di Fisrengo.
Il nucleo di Fisrengo fu governato nel corso dei secoli dai Signori Crotti, dal 1470, dai Caccia all’inizio del XVII secolo, dai Cicogna a partire dal 1674, mentre dai Brusati dal 1703. Ora è proprietà privata.
Di grande interesse è il dormitorio delle mondine che custodisce le testimonianze dei graffiti incisi sulle pareti dalle giovani donne provenienti da tutta Italia che hanno duramente lavorato nelle risaie della tenuta.
Considerata una frazione di Casalbeltrame, molto popolata fino alla metà degli anni Cinquanta del secolo scorso, oggi conta una decina di abitanti. Al suo interno vi è la chiesa ed, un tempo, vi era anche la scuola; la tenuta si configurava come una comunità autonoma sotto tutti gli aspetti.
E’ un grande complesso di origini antiche, citato per la prima volta in documenti dell’Archivio Capitolare di Santa Maria di Novara che risalgono all’Alto Medioevo (anno 959) dove appare il toponimo Florseringo, Floseringo (anno 962) e Floserengo (anno 1091). La pronuncia popolare divenga Fisrengh che si evolve nella forma odierna di Fisrengo.
Il nucleo di Fisrengo fu governato nel corso dei secoli dai Signori Crotti, dal 1470, dai Caccia all’inizio del XVII secolo, dai Cicogna a partire dal 1674, mentre dai Brusati dal 1703. Ora è proprietà privata.
Di grande interesse è il dormitorio delle mondine che custodisce le testimonianze dei graffiti incisi sulle pareti dalle giovani donne provenienti da tutta Italia che hanno duramente lavorato nelle risaie della tenuta.