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Castello Solaroli di Briona

NomeDescrizione
IndirizzoVia alla Rocca, 4
BRIONA (NO)
Situato sulla collina alluvionale dello Strona, il castello di Briona domina dall’alto la pianura e il sottostante paese, primo abitato della statale della Valsesia. Le strutture del castello risalgono al Quattrocento, ma le prime notizie sull’esistenza di un castello a Briona sono dei primi mesi del 1140. Di sicuro, il 20 novembre 1140, Francesco Sforza concedeva in feudo al nobile novarese Giovanni Zanardo Tornielli “castrum et lucum Brione”, in riconoscenza dei servigi da lui resi in due anni di combattimento al suo fianco. Il Tornielli decise di abitarci e fece costruire la rocca, oggi uno degli edifici militari più suggestivi e meglio conservati della zona. Durante il Seicento, le mura del castello assistettero alla saga e alle vicende di un noto personaggio, marito di un’ultima discendente della famiglia, Giovanni Battista Caccia, detto il Caccetta, che alla fine fu processato e condannato a morte nel 1609, trascinando alla rovina beni e famiglia della moglie. Alcuni storici inquadrano in questa figura il manzoniano Don Rodrigo dei “Promessi Sposi”. Nel 1864 divenne proprietario del castello il generale dell’esercito sabaudo barone Paolo Solaroli, poi insignito del titolo di marchese di Briona. Il marchese lasciò un’importante collezione di armi e oggetti raccolti durante gli anni giovanili in Oriente, alcuni dei quali sono al piano terra, all’interno di un grande salone, denominato “galleria d’armi” La rocca è un quadrilatero pressoché perfetto e racchiude al suo interno un cortile pensile di forma quadrata, con pavimento all’altezza del primo piano, sorretto da volte a crociera impostate su un pilastro centrale. Sotto di esso si trovano la sala capitolare e la cripta. Domina la costruzione un’antica torre con una piccionaia molto dilatata,quasi a forma di fungo. Un certo interesse va rivolto anche alla parte rustica del castello, meglio conosciuta come “Tinaia” ove sono raccolti vari attrezzi ad uso contadino e per la vinificazione. Il castello, dimora privata, è circondato da un bel giardino.
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Cod. 6

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Quello fra architettura e uomo è un binomio inscindibile. Questo non perché un edificio o una sua parte non possano essere anche se disabitati un'opera d'arte o un monumento di grande pregio culturale, ma perché solo la presenza umana pare in grado di portare alla luce la loro vera natura di dimora, di luogo e non di semplice spazio. di teatro di vicende personali, sociali e comunitarie.

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