Descrizione

Un pomeriggio, al tavolino dell’osteria, il postino stava leggendo un giornale locale con un certo interesse. «Che storia incredibile!» esclamò dopo alcuni minuti. «Ai nostri tempi si parla ancora di tesori, e proprio a pochi passi da casa nostra». Colto l’interesse del suo interlocutore, proseguì raccontando che qualcuno aveva rispolverato una vecchia storia dei tempi di Ludovico il Moro, quando lo Sforza governò il Ducato di Milano, dal 1494 al 1499. Il Moro, come si leggeva nell’articolo, era un patrono delle arti rinascimentali e ospitò Leonardo da Vinci, cui commissionò, tra l’altro, un grande monumento equestre raffigurante Francesco Sforza. Monumento che, ufficialmente, non fu mai realizzato. Ma, sempre a detta del giornalista (apparentemente ben informato), di quel cavallo fu fatta una copia in oro più piccola, che Ludovico portò nei sotterranei del castello di Novara, a quel tempo sotto la sua giurisdizione. Tale copia, di cui si vociferava l’esistenza, guardata a vista dallo stesso Ludovico, venne in seguito sotterrata nel fossato del maniero prima della caduta e della prigionia dello sfortunato duca, sconfitto proprio a Novara dai francesi e poi imprigionato a Parigi.
Ovviamente del cavallo d’oro non si sapeva nulla…
(Renzo Crivelli, Il fantasma del palazzo e altri racconti, Interlinea)