Salta ai contenuti
Home > Tourist Guide > Art and History

Torre di Caristo

NomeDescrizione
IndirizzoAll'estremo sud di Borgomanero, al confine con Cressa
BORGOMANERO (NO)
Torre di Caristo, “la Tor” in vernacolo locale, è una realtà che domina la valle del torrente Lirone all’estremo confine sud di Borgomanero con Cressa. Situata in cima ad un colle che permette, in giornate limpide, di perdere lo sguardo sin sulla cupola dell’Antonelli a Novara, Torre di Caristo conserva al suo interno tutte le caratteristiche della “cascina a corte chiusa”. Autosufficiente con un pozzo al centro dei caseggiati, una bellissima chiesetta le cui origini risalirebbero a pochi anni dopo il mille, ha in se una particolarità: il forno per la cottura del fame. Restaurato nell’autunno del 2004, il forno che si trova ai piedi della salita che porta nel casale, ancora oggi in maniera saltuaria ed occasionale e solo per le grandi feste, produce “pagnotte” fragranti e deliziose alla vista e al palato. La chiesetta, custodita gelosamente dagli abitanti, ora pochi ma che nel ‘700 raggiungevano le cento unità, è dedicata alla Beatissima Vergine, conosciuta come “la Madonna di Caristo”. Al centro, accanto alla sacrestia realizzata nella seconda metà del 1700, troviamo l’affresco della Beata Vergine in Trono, con un Bambino benedicente che regge un globo sormontato dalla Croce. Un libro delle sacre scritture è collocato a lato. L’affresco risale alla metà del XV secolo. A lato due dipinti realizzati qualche anno dopo: il primo rappresenta san Francesco d’Assisi con le stigmate e i tre nodi al cordone che reggono il saio; il secondo rappresenterebbe san Bartolomeo, patrono di Borgomanero. Qualche studioso identifica invece in san Bernardo da Chiaravalle il compagno del “Poverello”, per un motivo molto semplice: porta una “cocolla”, una sopraveste bianca simbolo della devozione alla Madonna con un libro e una penna, emblema dei Santi dottori della Chiesa. All’interno della struttura si trova anche un medaglione che adorna la figura di Dio Padre e nel quale si legge “posuerun me in custodem vineis “ dal Libro dei Cantici (1.6) “mi posero come custode delle vigne” a significare il carattere prettamente legato alla terra della chiesetta e degli abitanti del luogo. La nascita di “Caristo” secondo gli storici, risalirebbe al primo mediovevo quando la zona sottostante alla collina, denominata san Michele e abitata dai tempi dei longobardi, fu soggetta ad alluvioni e terremoti. I sopravvissuti si spostarono all’ombra di questa torre di guardia, frequentata già dai romani, che regalò alla fine dell’ottocento una lapide con un frammento di iscrizione “Callistus L” (Callisto liberto). Ad oggi il complesso è ancora abitato da poche persone dedite allìagricoltura e il 15 agosto si festeggia l’Assunta con banchetto che raccoglie le persone originarie del luogo.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Alla Scoperta di case rurali e mulini del Medio Novarese Musei Etnografici della civiltà contadina
Cod. 18

Alla Scoperta di case rurali e mulini del Medio Novarese Musei Etnografici della civiltà contadina


ATL della Provincia di Novara

Con questa pubblicazione si intende far conoscere e valorizzare il patrimonio architettonico rurale del Medio Novarese e i Musei Etnografici legati alla civiltà contadina delle Provincia di Novara. Case coloniche, mulini, casotti della vigna, torchi per la spremitura di vino e semi volte alle raccolte di attrezzi agricoli sono qui descritti in modo esaustivo e ciò permette al visitatore di apprezzare autonomamente il grande patrimonio legato alla cultura contadina nella quale affondano le nostre radici.

Search
Refine your search criteria using the following filters

Questo sito utilizza i cookies tecnici e analitici, anche di terze parti, per offrirti una migliore esperienza di navigazione.
Cliccando su "Accetto" acconsenti all'utilizzo dei cookies.
Se rifiuti o chiudi questo banner potrai ugualmente consultare il sito ma alcune funzionalità non saranno disponibili.

Leggi la cookie policy